Kurt Volker ha deciso di fare un’inaspettata visita lampo a Kiev. Come comunicano fonti ucraine, egli “viene a valutare la situazione attuale”. Bisogna notare il divario tra l’agenda di Volker e la realtà politica in cui vivono i suoi assistiti a Kiev. Il rappresentante speciale del Dipartimento di Stato pensa ai colloqui con Surkov [consigliere di V. Putin] e alle discussioni sulla missione di mantenimento della pace in Donbass, mentre a Kiev discutono se i partecipanti al Maidan di Mishikò [nomignolo di Saakashvili] faranno fuori o meno Poroshenko, e valutano le possibilità di Poroshenko di annegare tutto questo Maidan nel sangue. Sono disposto a credere che molti negli Stati Uniti vogliano cambiare Poroshenko con Saakashvili e inasprire al massimo il conflitto ucraino con la Russia, ma nessuno dei sostenitori di questa versione hanno ancora dato una spiegazione chiara e logica del perché questa volta il Maidan di Mishikò non riceve un qualsiasi supporto mediatico o un sostegno diplomatico dall’Occidente, di cui ha bisogno anche più delle tende piantate in piazza e degli squadroni dei nazionalisti.
Mi chiedo inoltre: dov’è la Nuland? Dove sono i biscotti? Dove sono le telecamere della CNN e le richieste dei diplomatici statunitensi di smettere immediatamente di picchiare manifestanti innocenti e di destituire subito Poroshenko? Dov’è tutto ciò? Basterebbe che un rappresentante qualsiasi del Dipartimento di Stato facesse una dichiarazione contro Poroshenko che lui sarebbe tradito da tutti e consegnato in pasto alla folla. Folla che ancora una volta crederebbe che gli americani non fanno altro che sognare di liberare l’Ucraina dalla corruzione e rendere tutti gli ucraini felici. Gli americani a volte organizzano appositamente un cambio di amministrazione coloniale in modo che i colonizzati aborigeni possano credere nella libertà, nella democrazia e nei valori occidentali, e in un futuro luminoso. E’ logico, tutto ciò. Saakashvili con la sua reputazione di riformatore e di combattente contro la corruzione, anche se assolutamente immeritata, ben si adatta come sostituto di Poroshenko, che ha stufato tutti. Ma dov’è l’ingrediente principale? Dov’è il sostegno ufficiale di Washington?
Se Poroshenko non è un completo idiota, allora potrebbe sfruttare la visita di Volker per metterlo contro qualcuno dei suoi avversari politici. Per questo ci sono delle ragioni oggettive. Ad un qualsiasi tentativo di discutere sugli accordi di Minsk, sugli osservatori dell’ONU e, in generale, su un problema qualsiasi da parte di Volker, il Fuhrer cioccolataio ucraino potrebbe rispondere con un “Ma lei è pazzo! Ho qui il Maidan senza alcun permesso sotto le finestre. Mi vogliono impiccare!” Quindi ora il rappresentante speciale del Dipartimento di Stato è costretto a recarsi a Kiev di persona e affrontare la situazione in loco.
In questa situazione, il rischio principale per Poroshenko sta nel fatto che Volker si incontrerà anche con i capi del Mishikò-Maidan, i quali gli consegneranno dei materiali compromettenti sul presidente ucraino, e cercheranno di convincere il diplomatico americano che Saakashvili come presidente sia più forte e più conveniente. Se ci riescono, Poroshenko sarà finito. Se falliscono, Volker cercherà di metterli in riga, ma non è detto che gli daranno retta. Saakashvili e Nalivaychenko vengono coordinati non da Volker e dal Dipartimento di Stato, e nemmeno da Trump: i curatori di Nalivaychenko sono nella CIA, che è molto delusa per la mancata guerra tra Stati Uniti e Russia in Siria, e vorrebbe una rivincita in Ucraina.
Però c’è un altro rischio. Facendo arrabbiare troppo l’amministrazione Trump, questi potrebbe dare a Poroshenko delle garanzie tali che nessuno noterà un paio di centinaio di cadaveri sul Maidan, e allora Saakashvili dovrà correre il più rapidamente possibile verso il confine polacco. E non bisogna credere che l’amministrazione Trump non sia in grado di essere così sanguinaria da tradire il suo fantoccio filo-americano. E’ capace eccome! Guardate come i media americani descrivono la facilità con cui gli americani hanno tradito i loro alleati curdi lasciati soli davanti all’esercito iracheno.
Gli alleati e i burattini americani finiscono male. Questa è una giustizia universale da un lato, e dall’altro un monito che le transazioni con il diavolo non finiscono mai bene.
Oltre a quello americano, a Kiev non va proprio tutto per il meglio neanche sul fronte europeo. Sì, con la Polonia si è riusciti a concordare una nuova legge sull’istruzione, ma la Polonia è la parte più piccola del problema. La Polonia ha bisogno di manodopera, e vuole risucchiare forza lavoro dall’Ucraina. Per questo Kiev è riuscita a giungere ad un accordo con la Polonia. Ma all’Ungheria, per una serie di motivi politici, servono non tanto i lavoratori quanto i territori, quindi l’Ungheria utilizza la legge sull’istruzione come scusa per sostenere i sentimenti separatisti. Kiev sarà costretta o a blandire Budapest in qualche modo con le tangenti, o a convincere in qualche modo Bruxelles a fare pressione su Budapest, ma sarà molto difficile. Il fatto è che c’è una grande differenza tra Orban e Poroshenko. Orban e il suo entourage sono ossessionati dall’idea di ripristinare la grandezza imperiale dell’Ungheria, e sono abbastanza intelligenti per pianificarla molti anni prima. Non bisogna sottovalutarli, hanno cacciato Soros dall’Ungheria, nonostante fosse la sede e la base principale delle sue operazioni europee. Le autorità ungheresi sono legate al loro paese, ci vivono e hanno litigato con i burocrati di Bruxelles, quindi nessuno gli impedisce di minare la stabilità dell’Ucraina. Non lo faranno subito, ma si sa, la goccia scava la pietra, e l’Ucraina moderna non è nemmeno un granito, ma un cumulo di detriti.
Agli americani, sia a Volker sia anche personalmente a Trump, sarà sempre più difficile trattenere l’Ucraina sull’orlo del precipizio, e prima o poi ci cadrà, o magari gli stessi americani avranno il modo di usarla per l’ultimo assalto alla Crimea o al Donbass. In ogni caso, per lo stato ucraino non ci sono prospettive di uscire da questa trappola. Per gli abitanti dell’Ucraina invece ci sono, ma solo con l’aiuto della Russia.
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Articolo di Ruslan Ostashko pubblicato su Kont.ws il 24 ottobre 2017
Traduzione in italiano dal russo a cura di Elena per SakerItalia.it
[le note in questo formato sono a cura del traduttore]
“CIA, che è molto delusa per la mancata guerra tra Stati Uniti e Russia in Siria” ?
gli USA hanno PERSO la guerra in Siria.
Un altro Ngô Đình Diệm in arrivo!
Ce ne vuole, ogni tanto.