Come tutti han predetto, Poroshenko ha completamente perso le elezioni. Come ho scritto nel mio articolo precedente, questo è sia sorprendente (considerate le immense ed estese risorse di Poro e il fatto che il suo sfidante fosse, letteralmente, un clown (ok, un comico se preferite). La sua sconfitta era tanto prevedibile quanto quasi inevitabile: non solo l’uomo è odiato genuinamente in tutta l’Ucraina (eccetto per i drogati Nazisti della regione di Lvov), ma ha commesso errori fatali che l’hanno reso ancora più detestabile del solito.

Prima di tutto, questo capolavoro:

Traduzione: 21 aprile. Una scelta cruciale!

Nessuno poteva simpatizzare con Poroshenko: non solo “Putin l’uomo nero” è apparso funzionare fantasticamente bene con gli sponsor principali del golpe ucronazi e con la stampa sionista associata, ma nessuno ha avuto il coraggio di dire a Poroshenko che la maggior parte degli ucraini non credevano affatto a questo nonsenso. L’insinuare che gli altri candidati fossero agenti di Putin non è meno ridicolo.

Il sottile velo di negazione che Poroshenko aveva ideato (il poster non è stato affisso dalla campagna ufficiale di Poroshenko ma da “volontari”) è fallito, tutti hanno capito subito tutto, e questo ha provocato il primo ridicolo fallimento di Poroshenko.

Poi è giunto il disastro:

Di nuovo, questo video non è stato prodotto dalla campagna ufficiale, ma tutti hanno visto attraverso questo ennesimo velo. La minaccia quasi alla luce del sole di assassinare Zelenskii è stata ricevuta con orrore in Ucraina, e questo disastro d’immagine è il secondo fallimento.

Poi il pover’uomo ha perso la testa. Non elencherò tutte le cose stupide e ridicole che ha detto e fatto, ma dirò che la sua performance al tanto atteso dibattito è stato anche quello un disastro.

C’erano tutti i segnali che la situazione sarebbe peggiorata, ed ecco perché i due candidati sono stati convocati dai loro padroni (faccia a faccia in Germania e Francia, al telefono con Mr. MAGA) e sono state dette loro un paio di cose:

– A Poroshenko è stato detto in termini del tutto chiari che non poteva scatenare una guerra, un false-flag dell’ultimo minuto, assassinare Zelenskii o adottare durante la campagna altri “metodi creativi”.
– A Zelenskii è stato altrettanto chiaramente detto che se avesse vinto l’elezione non avrebbe dovuto toccare Poroshenko. Pare che gli Stati Uniti abbiano dato a Poroshenko garanzie di sicurezza personale [in russo].

Ecco il nuovo presidente Ukie (no, non è uno scherzo!)

Il calcolo occidentale è semplice: provare a tenere in vita Poroshenko (figurativamente e politicamente) e vedere quanto riuscirà a mantenere della Rada. Inoltre, poiché Zelenskii è estremamente debole (non possiede alcuna base di potere personale), Kolomoiskii gli farà fare tutto ciò che gli viene ordinato, e l’Impero può facilmente ordinare a Kolomoiskii come comportarsi. Infine c’è Vladimir Groisman, l’attuale Primo Ministro, che ha tenuto un profilo molto basso, che NON ha sangue sulle sue mani (almeno facendo il paragone con Turchinov o Avakov) e che non ha fatto alcuna mossa che lo mettesse nella lista nera del Cremlino. Groisman è inoltre ebreo (Israele e l’Ucraina sono ora i due paesi sul pianeta che hanno sia il presidente che il Primo Ministro ebrei; ironico considerata la storica love-story tra gli ebrei e gli ultra-nazionalisti ucraini…). Potrebbe essere un Gauleiter [ufficiale politico che governa un distretto sotto occupazione nazista] per l’Impero, molto più efficiente sia di Poroshenko che di Zelenskii. Per il momento Goisman ha già abbandonato il partito di Poroshenko e ha creato il suo. E non dimentichiamoci di Avakov e Parubii, che sono entrambi fradici di sangue di innocenti, e che proveranno a mantenere il loro potere considerabile usando le squadre della morte naziste sotto il loro controllo. Infine c’è la ancora formidabile (e relativamente popolare) Iulia Timoshenko, le cui ambizioni politiche vanno tenute d’occhio. Inoltre Poroshenko, con la sua ricchezza e le sue amicizie può ancora essere un utile strumento per il controllo imperiale dell’Ucraina.

Il calcolo occidentale potrebbe anche essere sbagliato: per prima cosa, Zelenskii non può mantenere *nulla* alla popolazione ucraina, sicuramente non la prosperità o l’onestà. Presto la popolazione si sveglierà realizzando che quando hanno eletto “il nuovo volto” Zelenskii, sono finiti con “la vecchia faccia” di Kolomoiskii e tutto ciò che quell’infame nome rappresenta. Zelenskii potrebbe non avere altra opzione che incarcerare Poroshenko, cosa che ha quasi-promesso di fare durante il dibattito allo stadio. Eccetto che ora Zelenskii sta dicendo che si consulterà con Poroshenko, e che possa anche utilizzarlo in qualche ruolo ufficiale. Si, le promesse in campagna elettorale ucraina non sono mai mantenute per il tempo che si impiega a farle. Infine la base di potere di Poroshenko si sta erodendo in fretta, perché nessuno desidera andare a fondo con lui. Tendo a credere che Poroshenko non sia più indispensabile agli Anglo-Sionisti, perché è diventato di colpo un corpo politico senza vita. Ma questa è l’Ucraina, mai dire mai.

Infine, l’Impero sta spingendo anche per riformare il sistema politico ucraino per dare meno potere al Presidente e più alla Rada. Di nuovo, questo ha senso considerato che Zelenskii è un attore sconosciuto, e considerato che i membri della Rada sono praticamente sul libro paga degli Stati Uniti (tutti i partiti e le fazioni).

E la Russia in tutto questo?

Maria Zakharova: solo prudenza e scetticismo per ora

Bene, i russi sono stati estremamente cauti, e nessuno sembra farsi alcuna illusione circa Zelenskii. Di fatto, giusto un giorno dopo l’elezione, Zelenskii sta già facendo ogni sorta di dichiarazione anti-russa. In realtà, a parte le implicazioni logiche del poster di Poroshenko (che una sconfitta per lui significherebbe una vittoria per Putin), nessuno sta festeggiando in Russia. Il sentimento principale sull’intero argomento dell’Ucraina è disgusto totale, una realizzazione graduale e dolorosa che i loro “fratelli” sono tali solo nel senso del Caino biblico, e l’accettazione che non c’è nessuno con cui parlare a Kiev. Dunque la Russia dovrà intraprendere una politica di azioni unilaterali verso l’Ucraina.

Che potrebbero includere:

  • Decidere se riconoscere l’esito delle elezioni o no. Penso che sarà molto probabile che la Russia riconoscerà il fatto che molti ucraini hanno votato per Zelenskii, ma quel riconoscimento non implica nient’altro: il riconoscimento di un fatto.
  • Accelerare la distribuzione di passaporti russi ai cittadini delle repubbliche della DNR e LNR.
  • Aggiungere ulteriori sanzioni all’Ucraina (la Russia ha appena bloccato l’esportazione di fonti energetiche all’Ucraina – alla fine, finalmente!).
  • Dichiarare che, visto che milioni di Ucraini non hanno votato (all’interno dell’Ucraina, in DNR e LNR e in Russia), e visto che gli accordi di Minsk sono falliti (lo sono de facto se non già de jure) la Russia non riconoscerebbe questa elezione, e riconoscerebbe invece le due repubbliche popolari. Non penso che il Cremlino lo farà dopo un attacco Ukronazi contro la Novorussia (in tal caso i russi farebbero ciò che han fatto dopo l’attacco di Saakashvili in Ossezia del Sud).

Fino ad ora i portavoce russi han detto che “rispettano il voto del popolo ucraino” e che giudicheranno Zelenskii “sulla base delle sue azioni, non sulla base delle sue parole”. Questo approccio mi sembra equilibrato e ragionevole.

Conclusione:


La verità è che nessuno sa cosa succederà, nemmeno Kolomoiskii o Zelenskii stessi. Ci sono troppi parametri da considerare, e il vero equilibrio di potere, dopo queste elezioni, non si è ancora manifestato. Per quanto riguarda le vere aspirazioni e speranze del popolo ucraino, sono state completamente ignorate: Poroshenko sarà rimpiazzato da Kolomoiskii, che indosserà la maschera di Zelenskii. Difficilmente una ragione per gioire…

Nonostante il largo numero di candidati elettorali, al popolo ucraino non è stata data una scelta significativa. Dunque han fatto l’unica cosa che potevano fare, allontanare Poroshenko. E quello sicuramente deve essere stata una soddisfazione.

Ma Zelenskii sarà meglio? Ne dubito assai, anche se spero tanto di sbagliarmi.

The Saker

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Articolo del Saker apparso sul sito TheSaker il 24/04/2019
Traduzione in italiano a cura di Sascha Picciotto per SakerItalia

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