Un attacco frontale al filo-atlantismo e alla politica di rigore della Merkel. Dalla leader dell’opposizione Sahra Wagenknecht una dura critica alle ingerenze USA in Europa. Dai rapporti con la Russia all’approvazione del TTIP, dal caso Grecia alla sudditanza alla Troika.
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Video pubblicato da PandoraTV
Traduzione a cura di Maria Heibel
Ottimo Intervento della compagna Wagenknecht !
Nonostante la presenza di alcuni personaggi obliqui (vedi Gregor Gysi) va detto che c’è ancora vita nella Linke e ciò non dovrebbe sorprendere più di tanto dato che una parte consistente della sua classe dirigente proviene dalla SED
Sempre a proposito di sinistra tedesca (e non solo) vorrei segnalare un paio di articoli interessanti:
http://cerca.unita.it/ARCHIVE/xml/2375000/2370807.xml?key=ro.ro.&first=1&orderby=1&f=fir
http://www.appelloalpopolo.it/?p=11550
L’unico appunto è la dimenticanza sul fondo salva-stati con il quale non solo il contribuente tedesco ma anche quello francese e quello italiano hanno ripagato alle banche tedesche il debito privato greco, e non un debito prodotto in seguito ad una crisi di debito pubblico cosa in cui sembra credere la leader del partito della Sinistra. Mettere in luce questo dato fa capire che i prestiti delle banche cosi allegramente esposte rientravano in un piano che avrebbe previsto il coinvolgimento degli stati trasformando quella che era un credito incauto, che finiva per essere a carico del solo creditore, in una crisi di debito sovrano.
E qui si intravvede il ruolo giocato dal Fondo Monetario internazionale il cui obbiettivo non è era la Grecia ma lo stato sovrano.
Per il resto questa donna è da amare, per la schiettezza, l’indipendenza e il coraggio. Finalmente una sinistra vera che non si è venduta al liberismo e al capitalismo finanziario.
E in Germania non è solo la sinistra a dire queste cose: “L’economista capo della banca tedesca “Bremer Landesbank” Folker Hellmeyer non ha dubbi che presto il sistema economico mondiale cambierà e l’asse Russia-Cina-BRICS prevarrà mettendo fine all’egemonia degli Stati Uniti. A suo parere, la cieca adesione alle politiche di Washington e l’introduzione delle sanzioni contro la Russia hanno giocato un ruolo fatale per l’Europa.
Le perdite reali dell’Occidente scaturite dalle sanzioni antirusse sono di gran lunga superiori a quelle indicate dalle statistiche e sono veramente in grado di cambiare l’ordine mondiale esistente, afferma il capo economista presso la banca tedesca “Bremer Landesbank” Folker Hellmeyer in un’intervista pubblicata dal giornale “Deutsche Wirtschafts Nachrichten”.
“Il calo delle esportazioni tedesche del 18% nell’ultimo anno e del 34% nei primi due mesi del 2015 rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno è solo la punta dell’iceberg. Ci sono molti effetti collaterali. Ad esempio, la Finlandia e l’Austria, che hanno sviluppato attivamente il business con la Russia, hanno iniziato ad effettuare meno ordini in Germania. Inoltre le imprese europee per aggirare le sanzioni creano in Russia centri industriali ad alta capacità produttiva. Perdiamo un capitale potenziale, che è alla base del nostro benessere. La Russia attira capitali,”- dice Hellmeyer. […]
http://it.sputniknews.com/economia/20150606/512055.html
@Salvatore Penzone
> …e non un debito prodotto in seguito ad una crisi di debito pubblico
> cosa in cui sembra credere la leader del partito della Sinistra.
Giusta puntualizzazione, sinceramente non sono sicuro che la rappresentante della Linke pensasse realmente ad un problema di debito pubblico quando ha pronunciato quella parte del suo discorso ma se è cosi evidentemente anche qualcuno di loro si è lasciato in un certo qual modo abbagliare (dialetticamente parlando) dalla propaganda in merito, nei fatti citare il problema del debito lasciando intendere che sia sempre e solo pubblico non è che uno dei tanti modi per continuare ad attaccare ideologicamente il ruolo dello Stato nell’economia, cosa che sinceramente non credo la Wagenknecht volesse fare …
Sono daccordo, non credo fosse quello il senso e andrebbe approfondita la posizione della Linke sull’argomento. Resta comunque un certo deficit, in generale, nella critica al sistema economico su questa questione del debito.
Sull’argomento debito credo che la posizione un po’ ambigua e distorta (un’altra europa è possibile!) della Linke sia grossomodo simile a quella della Sinistra Europea (GUE) tutta, o forse sarebbe il caso di dirlo a parti invertite, dati i rapporti di forza delle rispettive Nazioni con ragionevole certezza potremmo supporre che il ruolo guida dell’organizzazione (e quindi anche di determinate scelte a livello Europeo della GUE) siano state portate avanti proprio dalla Linke tedesca la quale – e qui faccio solo una mera supposizione, potrebbe aver preso questo “non-posizione” anche in virtù di un determinato conflitto di interessi interno, una certa salvaguardia degli “interessi tedeschi” per cosi dire …
Inoltre non va dimenticato che anche la Linke deve affrontare l’opinione pubblica interna in vista delle sfide elettorali e, in un Paese dove per anni alla pubblica opinione è stato fatto il lavaggio del cervello sui cosiddetti “PIGS fannulloni” ecc la vedo dura prendere una posizione realmente scientifica in campo economico, va tenuto pure conto che le quinte colonne interne non sono presenti solo in Russia ma al giorno d’oggi sono presenti un po’ dappertutto e non credo che la sinistra Tedesca faccia eccezione, non a caso citavo personaggi come Gregor Gysi …
In fondo anche il problema del cosiddetto “fondo salva-stati” che giustamente hai citato non è altro che una mera conseguenza del meccanismo intrinseco del sistema, usufruendo del cambio fisso (nessun rischio di cambio) e assoluta libertà di circolazione dei capitali le banche del nord hanno potuto prestare denaro in modo assolutamente scriteriato a entità private estere che poi chiaramente non avrebbero avuto alcuna possibilità di ripagarlo, a quel punto per il Potere è stato gioco facile dirottare strumentalmente la responsabilità sul settore pubblico anzichè su quello privato responsabili del disastro.
Naturalmente oltre a questi problemi prettamente pratici le sinistre sono sempre state affette da una certa confusione generale, il loro modello internazionalista a prescindere è una delle concause della loro confusione tra i concetti di internazionalsmo e globalizzazione (ne parlavamo a commento di Paolo Borgognone) quindi non stupisce se alla base di queste scelte ci siano anche fattori di tipo ideologico ormai stratificati e ossificati nel tempo che di fatto sembrano impedire alla sinistre di cogliere determinate dinamiche ed il corrente tempo storico
La ragione per cui in tempi di crisi l’Europa tende sempre più spesso ad andare a destra in fondo potrebbe essere spiegata cosi, finchè le sinistre continueranno ad essere subalterne sul piano economico e sociale dubito che ci siano grandi speranze per dei cambiamenti.
Per fortuna pare che almeno in politica estera qualcuno a sinistra stia cominciando a ragionare e qui torniamo al video di cui sopra 🙂