Vladimir Solovyov, uno dei più popolari giornalisti radiotelevisivi russi, spiega molto concisamente la politica della Federazione Russa nei riguardi del Donbass.
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Sottotitoli in italiano a cura di Mario per Sakeritalia.it
Questa non l’ho capita… questo signore fa finta di non sapere che la popolazione del Donbass è vittima di un genocidio programmato che vede nella Russia il vero obbiettivo. Se non ci fosse lo scopo di provocare una sua reazione i filorussi del Donbass non si troverebbero in questa situazione drammatica. Inoltre stanno facendo da cuscinetto. La resistenza che oppongono all’esercito ucraino e alle bande di neonazisti non serve solo a proteggere la loro terra ma protegge la Russia perchè dà a Putin la possibilità di dichiarare che “non permetterà che il conflitto sia risolto con la forza”. In altre parole stanno combattendo per i russi.
Le persone che si trovano in quello studio televisivo a differenza di quelle che in autonomia sono andati a combattere al fianco del popolo del Donbass, e di quelle che hanno dato vita alla marcia degli immortali, danno un immagine della Russia poco gratificante.
Se poi fosse veramente questa la politica della Federazione Russa nei riguardi del Donbass, di Putin ne verrebbe fuori una figura politica di mezza tacca. Credo invece che, come l’occidentalizzazione, che tanto male ha fatto, abbia trovato sostegno in una parte della popolazione, in quella stessa parte, ora la crisi ucraina, trovi una reazione di paura per un possibile coinvolgimento.
Vladimir Solovyov come la Lega Nord ? Praticamente sta dicendo: immigrati novorussi ritornate a casa vostra sotto le bombe a combattere a mani nude contro mercenari e nazisti, gli aiuti che la Russia vi dà sono ‘folli’..prima i Russi, ecchediamine ! Ma che giornalista è ? Non ha capito che la resistenza nel Donbass è un cuscinetto di protezione anche per la Russia ?
Quello che ha detto in effetti si presta a diverse interpretazioni, credo che il punto che Solovyov (giornalista comunque noto e abbastanza apprezzato in Russia) teneva a sottolineare fosse il fatto che i dissidenti Ucraini non dovrebbero solo far affidamento sull’aiuto Russo ma dovrebbero loro stessi spendersi di più ed agire con più risolutezza per abbattere il regime in casa loro
Naturalmente penso che questo rifletta anche una certa stanchezza di una parte della società Russa, le sanzioni, le tensioni derivanti ecc … daltronde però se non si può negare che la Russia stia facendo tutto il possibile per aiutarli allo stesso tempo non si può nemmeno dire che tutta l’opposizione Ucraina se ne stia fermi con le mani in mano aspettando l’aiuto di santa madre Russia… in questo caso credo che la verità sia nel mezzo
Personalmente rimango convinto che per la Russia sia un assoluto dovere aiutarli, non si dovrebbe badare a spese su questo, non solo per salvare se stessi ma anche perchè il popolo Ucraino è e rimarrà sempre un popolo fraterno, su questo non si discute 🙂
Si ma non ci dimentichiamo che le truppe novorusse più di una volta hanno dovuto mordere il freno e lo hanno fatto solo perché gli è stato chiesto di farlo e proprio nei momenti a loro più favorevoli, altrimenti avrebbero dato seguito ad una controffensiva che avrebbe definitivamente sbaragliato l’esercito ucraino. E se hanno acconsentito al sacrificio di vedersi prolungare la guerra o quanto meno di dover sopportare durante i vari cessate il fuoco bombardamenti della popolazione civile e sacrifici di vite umane, l’hanno fatto consapevoli della necessità di non voler vedere coinvolta direttamente la Russia in quanto un suo coinvolgimento costerebbe una terza guerra mondiale. Quindi questa gente, queste persone meritano l’ammirazione e la gratitudine non solo dei russi ma del mondo intero. No, le cose dette da quel giornalista non avevano veramente senso.
Mi sembra una posizione eccessivamente dura.
Il Dombass ha dimostrato di sapere imbracciare le armi e sapersi difendersi.
Però non tutti hanno la vocazione di combattere, chi “scappa”, mettendo al sicuro la propria famiglia va comunque rispettato. Ho conosciuto persone che hanno fatto questa scelta, riparando a San Pietroburgo, la loro vita è stata comunuque spezzata.
E poi verso il Dombass va tutto il nostro rispetto, si trova tra incudine e martello, il Dombass sta assorbendo sulla propria carne la guerra strisciante tra “NATO” e Russia, ed in qualche modo difende i due “contendenti” da una guerra disastrosa. Tra i due contendenti la mie simpatie vanno ovviamente alla Russia, ma che la Russia si chiami fuori da ogni responsabilità non mi piace.
Questa non l’ho capita… questo signore fa finta di non sapere che la popolazione del Donbass è vittima di un genocidio programmato che vede nella Russia il vero obbiettivo. Se non ci fosse lo scopo di provocare una sua reazione i filorussi del Donbass non si troverebbero in questa situazione drammatica. Inoltre stanno facendo da cuscinetto. La resistenza che oppongono all’esercito ucraino e alle bande di neonazisti non serve solo a proteggere la loro terra ma protegge la Russia perchè dà a Putin la possibilità di dichiarare che “non permetterà che il conflitto sia risolto con la forza”. In altre parole stanno combattendo per i russi.
Le persone che si trovano in quello studio televisivo a differenza di quelle che in autonomia sono andati a combattere al fianco del popolo del Donbass, e di quelle che hanno dato vita alla marcia degli immortali, danno un immagine della Russia poco gratificante.
Se poi fosse veramente questa la politica della Federazione Russa nei riguardi del Donbass, di Putin ne verrebbe fuori una figura politica di mezza tacca. Credo invece che, come l’occidentalizzazione, che tanto male ha fatto, abbia trovato sostegno in una parte della popolazione, in quella stessa parte, ora la crisi ucraina, trovi una reazione di paura per un possibile coinvolgimento.
Vladimir Solovyov come la Lega Nord ? Praticamente sta dicendo: immigrati novorussi ritornate a casa vostra sotto le bombe a combattere a mani nude contro mercenari e nazisti, gli aiuti che la Russia vi dà sono ‘folli’..prima i Russi, ecchediamine ! Ma che giornalista è ? Non ha capito che la resistenza nel Donbass è un cuscinetto di protezione anche per la Russia ?
Quello che ha detto in effetti si presta a diverse interpretazioni, credo che il punto che Solovyov (giornalista comunque noto e abbastanza apprezzato in Russia) teneva a sottolineare fosse il fatto che i dissidenti Ucraini non dovrebbero solo far affidamento sull’aiuto Russo ma dovrebbero loro stessi spendersi di più ed agire con più risolutezza per abbattere il regime in casa loro
Naturalmente penso che questo rifletta anche una certa stanchezza di una parte della società Russa, le sanzioni, le tensioni derivanti ecc … daltronde però se non si può negare che la Russia stia facendo tutto il possibile per aiutarli allo stesso tempo non si può nemmeno dire che tutta l’opposizione Ucraina se ne stia fermi con le mani in mano aspettando l’aiuto di santa madre Russia… in questo caso credo che la verità sia nel mezzo
Personalmente rimango convinto che per la Russia sia un assoluto dovere aiutarli, non si dovrebbe badare a spese su questo, non solo per salvare se stessi ma anche perchè il popolo Ucraino è e rimarrà sempre un popolo fraterno, su questo non si discute 🙂
Si ma non ci dimentichiamo che le truppe novorusse più di una volta hanno dovuto mordere il freno e lo hanno fatto solo perché gli è stato chiesto di farlo e proprio nei momenti a loro più favorevoli, altrimenti avrebbero dato seguito ad una controffensiva che avrebbe definitivamente sbaragliato l’esercito ucraino. E se hanno acconsentito al sacrificio di vedersi prolungare la guerra o quanto meno di dover sopportare durante i vari cessate il fuoco bombardamenti della popolazione civile e sacrifici di vite umane, l’hanno fatto consapevoli della necessità di non voler vedere coinvolta direttamente la Russia in quanto un suo coinvolgimento costerebbe una terza guerra mondiale. Quindi questa gente, queste persone meritano l’ammirazione e la gratitudine non solo dei russi ma del mondo intero. No, le cose dette da quel giornalista non avevano veramente senso.
Mi sembra una posizione eccessivamente dura.
Il Dombass ha dimostrato di sapere imbracciare le armi e sapersi difendersi.
Però non tutti hanno la vocazione di combattere, chi “scappa”, mettendo al sicuro la propria famiglia va comunque rispettato. Ho conosciuto persone che hanno fatto questa scelta, riparando a San Pietroburgo, la loro vita è stata comunuque spezzata.
E poi verso il Dombass va tutto il nostro rispetto, si trova tra incudine e martello, il Dombass sta assorbendo sulla propria carne la guerra strisciante tra “NATO” e Russia, ed in qualche modo difende i due “contendenti” da una guerra disastrosa. Tra i due contendenti la mie simpatie vanno ovviamente alla Russia, ma che la Russia si chiami fuori da ogni responsabilità non mi piace.