Il 30 settembre del 2015 la Russia si faceva carico dell’onere di combattere il terrorismo in Siria, il Califfato dilagava indisturbato, Al Qaeda dominava i gruppi in molte sacche, gli altri gruppi jihadisti erano sul libro paga della Turchia.
I Siriani avevano l’appoggio dell’Hezbollah libanese e dell’Iran ma da soli non erano sufficienti per vincere e alla Siria mancava una guida che indicasse la via per la vittoria. I comandi russi si incaricarono di appoggiare l’esercito siriano sul terreno da un lato e dall’altro di prendere in mano il comando delle operazioni e di rigenerare l’esercito di Damasco ormai quasi del tutto allo sbando.
Premio Nobel della Pace a Putin!
Senza il sacrificio russo, a quest’ora averemmo il califfo a Damasco, e tutto il Caucaso, la Russia, il mediterraneo e l’Europa in fiamme.
ho passato anni di sera e di notte a fremere per la faticosa riconquista e la liberazione della Siria!
Grazie a questo sito e al dott. Orsi… quante nottate aspettando le sue Sitrep con le cartine (a quei tempi non faceva video) ma leggevo le sue analisi tattiche, e gli spostamenti sulle cartine…. ricordo ancora le ansie dell’assedio ad Aleppo, riuscito, non riuscito, rotto, ripreso…. e Palmira?
E Deir Ezzol eroica Stalingrado!
E le mille riunioni Lavrov Kerry, Lavrov… un Grande!
Non per salvare un paese, il titolo va corretto: …per salvare la pace nel mondo!
La Lettura del problema siriano ,da parte di Putin era corretta ,ed il corso degli eventi cambiò e mise un freno alla Nato che trescava con i presunti ribelli, sicuramente terroristi, che stavano eseguendo gli ordini dell’Occidente Usa/Nato:
Ora la Nato deve stare a guardare che la Turchia non combini troppi guai in Mediterraneo e non ha tempo per occuparsi anche dell’Armenia che sarà verosimilmente la prossima vittima del terrorismo Erdoganico che verrà in Armenia.
E qui si deve confidare che Putin abbia da giocare altre carte per interventi indiretti negli interessi turchi in Libia e dintorni che ne usurino la politica estera e la sua economia così da far cacciare Erdogan che non merita di essere salvato una seconda volta.