Nella puntata di ieri sera Stefano ci ha proposto l’analisi della situazione nell’enclave curda di Afrin. Ci siamo poi spostati poi verso la sacca del Goutha, dove l’esercito siriano si sta muovendo per circondarla e porvi fine. Apriamo anche una piccola parentesi per fare il punto della situazione a Deir Ezzour.
Buona visione!
Però i b52 i russi dovevano vederli per tempo e capire che qualcosa non andava. A meno che i b52 stanno in aria riforniti in volo per molte ore in attesa di essere chiamati al bisogno come strategia . A kobane lo facevano coi b1 carichi di jdam poi li hanno ritirati e hanno mandato i b52 a fare grossomodo lo stesso lavoro.i b52 vengono da Diego Garcia nell’Oceano indiano ci mettono 6 ore per arrivare in zona sono bersagli facili per la contraerea siriana( non parliamo degli s400) che se ricordo bene hanno anche i buk in dotazione.a meno che stiano fuori portata e lancino armi tipo cruise ma sono armi che non si lanciano contro bersagli in movimento di piccoli dimensioni e sparsi sul terreno.una cosa è certa se usano i b52 io penso che davvero hanno poca paura della contraerea russa.e quindi o davvero i russi gli hanno detto “a noi non frega niente” e qui mi verrebbe qualche dubbio sulla ricostruzione del, pur ottimo, Stefano orsi o il colonnello usa ha detto qualcosa di poco realistico per me.d’altta parte avevo sentito parlato di AC 130 anche questo utilissimo ma piuttosto facile per la contraerea come gli stessi a 10 insomma un pantsir a copertura e un po’ guida radar …insomma che gli americani si muovano con tutta questa spavalderia quando fino a poco tempo fa mandavano gli f22 a strofinarsi con i su25 mi pare strano. Per me questo gruppo o era un gruppo indipendente che faceva un lavoro “privato” non ritenuto degno di copertura o si tratta di una vicenda davvero mal gestita sia dai siriani che dai russi .
In effetti non va dimenticato che i russi sono giocatori di scacchi per antonomasia. I centri decisionali civili e militari russi soppesano fatti e ipotesi con acume e profondità e le pianificazioni riguardanti eventuali interventi sono in continua evoluzione in base a molteplici fattori, dati reali e ipotesi nonché in base a considerazioni e valutazioni a consuntivo di quanto già fatto. L’intervento russo a sostegno della Siria per sconfiggere i tagliagole è stato un esempio di pianificazione strategica e tattica eccezionale. E non solo a livello militare. La presenza di forze americane, israeliane ed europee in varie zone della Siria è ampiamente conosciuta e prevista dagli strateghi russi. L’apparente passività dei russi in questo momento corrisponde con ogni probabilità a una fase riflessiva che prevede la simulazione di diversi scenari. Ormai è chiaro che nessuna forza straniera operante in Siria può tirare troppo la corda, nemmeno gli Stati Uniti. Ci sono linee rosse che, se superate, potrebbero avere conseguenze difficilmente immaginabili.
Si ma non capisco perché non hanno fatto in modo di far ritirare quando era chiaro che gli usa l’avrebbero attaccata .queste comunicazioni avvengono in tempo reale. Io ho il sospetto che questa formazione in cui forse c’erano anche dei russi si muoveva al di fuori delle normali operazioni pianificate . se si trattava di inseguire dei falsi (o reali ex isis) se ne dava comunicazione e in sede di de conflitto tra usa e Russia si affrontava la questione e si faceva in modo da non esporre un reparto alleato a una sicura distruzione. Poi nessuno di noi era li e quindi si fa per parlare ma a me la ricostruzione di orsi mi suona strana.