Nella prima parte della puntata tratteremo del coronavirus e dell’evoluzione nel tempo e nelle varie nazioni colpite. Nella seconda parte (ultima mezz’ora) esamineremo i cambiamenti in Siria durante la pausa diplomatica. I turchi non perdono tempo e inviano nella provincia siriana di Idlib nuove apparecchiature anti-aeree.
Durata 1h e 30min circa.
Domanda a Stefano Orsi.
Ciao Stefano,
il portale southfront.org ha riportato la notizia dei test in combattimento del T-14 Armata e del drone kamikaze “kub – bla”, effettuati in Siria da parte delle Forze Armate Russe. Qui di seguito i link:
https://southfront.org/russia-tests-t-14-armata-battle-tanks-in-syria/
https://southfront.org/russias-state-of-the-art-battle-tank-t-14-armata-was-tested-in-syria/
https://southfront.org/kalashnikov-kamikaze-drone-kub-bla-battle-tested-in-ria/sy
Hai approfondito la notizia? Sei venuto a sapere qualcosa in più?
Grazie,
Giuliano
Nel frattempo ecco un’altra fonte: https://militarywatchmagazine.com/article/t-14-armata-tanks-in-syria-russia-s-latest-armour-deployed-to-frontlines-against-jihadist-militants
Ciao Giuliano e ciao Raffaele
Innanzitutto la notizia data dal ministro Manturov ha colto tutti di sorpresa, me compreso.
Specifichiamo infatti che nulla è trapelato nei mesi o settimane scorse e nemmeno da fonti nemiche come gli USA o Israele.
Nulla si conosce del quando e del dove siano effettivamente stati usati i mezzi T14, sicuramente più di uno con eventuali assetti ed equipaggiamenti differenti appunto per meglio valutarne l’efficacia in combattimento e l’affidabilità.
Dove? Direi non su un fronte che ha visto un impiego massiccio di droni e di video girati da soldati anche nemici, tipo il fronte di Idlib, ai turchi non credo sarebbe sfuggito e di conseguenza nemmeno agli USA, sebbene i loro rapporti non siano certo nel momento migliore. Propenderei per le offensive portate contro l’ISIS in queste settimane tra Palmira e Deir Ezzour, un luogo sufficientemente lontano dalla vicina base USA di Al Tanf ma che per la sua natura desertica può aver consentito un ottimale controllo del settore da parte russa mantenendo segreta l’operazione e grazie ad unità selezionate dell’esercito siriano, anche di impedire che trapelassero video o notizie di questa sperimentazione. Il 5° corpo d’armata opera su questo fronte ed è stato addestrato da militari di Mosca, pertanto possono aver selezionato le unità da schierare per questa operazione e garantirsi tutta la copertura necessaria.
Il deserto ed il nemico veloce hanno di certo messo a dura prova i sistemi di puntamento, che sono un deciso passo avanti tecnologico per i carri russi e la affidabilità della meccanica testata in ambiente ad elevata capacità di usura come solo il deserto sa essere.
Appena saranno disponibili informazioni più dettagliate ne parleremo di certo in un apposita SITREP dove faremo il punto sulle operazioni in Siria, al momento sostanzialmente in sordina e sicuramente anche sulla Libia.